Non è intelligenza artificiale: il Sahara è allagato
Quanti di voi avrebbero mai pensato di vedere il deserto del Sahara inondato d’acqua?
di Diego Scalambretti, 5C
Sembra assurdo, ma è proprio quello che è accaduto tra settembre e ottobre: il noto deserto, disteso su circa 12 stati, ha subito delle piogge impetuose e torrenziali nella zona del Marocco Sud-orientale, che hanno dato vita a dei veri e propri laghi in mezzo alle dune, creando uno scenario insolito e intrigante. Un evento del genere non accadeva da più di 30 anni.
Innanzitutto è interessante sottolineare come la maggior parte delle persone immagina le zone desertiche come luoghi dove non piove mai, quando in realtà non è così: è vero che le piogge sono rare, ma non sono del tutto inesistenti. Il Sahara ha una somma di millimetri di pioggia annua che non supera i 100 mm. Ma cosa significa questa unità di misura? Utilizzando dei pluviometri, contenitori che hanno il compito di raccogliere l’acqua piovana, si può misurare in millimetri l’altezza che essa raggiunge. Ognuno di questi millimetri di pioggia corrisponde a un litro di acqua caduto su un metro quadro: quindi, dire ad esempio che la quantità di pioggia caduta in una certa località è di 5 mm, equivale a dire che su ogni area di 1 metro quadrato della località sono caduti 5 litri di pioggia. Per dare un’idea di quanto siano pochi i 100 mm annui del Sahara, Roma subisce annualmente circa 750 mm di pioggia.
Tornando all’avvenimento, questo fenomeno è dovuto all’aridità del terreno che nel tempo si è compattato ed è diventato impermeabile, dando vita a un “effetto piscina”. Dopo un periodo di umidificazione del terreno, l’acqua delle "neo-lagune" è stata assorbita ed ha rinvigorito le falde acquifere delle zone sottostanti che permettono alla popolazione locale di coltivare.
Che dietro questo avvenimento ci sia lo zampino del cambiamento climatico?
In effetti è proprio così: l’incredibile aridità del terreno è stata causata da un periodo di forte siccità durato 6 anni. Il cambiamento climatico rende questi periodi più duraturi e caldi e, così l’energia nell’atmosfera aumenta portando le tempeste extra-tropicali ad essere più violente come in questo caso. Difatti, l'altro lato della medaglia è che queste piogge violente hanno anche causato venti morti tra Marocco e Algeria.
Per adesso l’auspicio è che le falde acquifere, arricchite nuovamente di acqua, possano avere una lunga durata contro la predominante siccità di quelle aree. Poiché, come ha dichiarato il dottor Houssine Youabeb, “queste precipitazioni potrebbero cambiare il corso del clima della regione nei mesi e negli anni a venire, poiché l'aria trattiene più umidità, causando maggiore evaporazione e attirando più tempeste”, è importante che ognuno di noi giochi la sua parte per combattere il cambiamento climatico.