La lettura a scuola: Lib(e)riamoci, @lettipervoi e #ioleggoperchè

a cura di Nicole Raccah 4R

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro”, scrisse Umberto Eco. 

La scuola dovrebbe essere una “palestra di vita”, il luogo di ogni studente per formarsi e prepararsi a ciò che lo attende nella sua futura carriera lavorativa ma anche nella sfera privata. Come può un percorso educativo dirsi completo se non comprende la lettura?  

I libri sono i pilastri della nostra società; qualcuno trova tra le pagine una realtà in cui fuggire e qualcun altro realizza di non essere solo, capisce che ciò che prova è qualcosa di universale, che altri uomini hanno vissuto.  

Possiamo studiare storia o filosofia, possiamo leggere gli estratti presenti sui manuali di antologia, possiamo scoprire le radici della nostra lingua attraverso il latino ma solo la lettura dei buoni libri è una sorta di conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati” (Cartesio). Insegnare l’amore per la lettura è qualcosa di estremamente difficile, in una società fatta di internet e social, in cui si ha la costante sensazione di essere in ritardo, come si può spiegare il piacere e soprattutto la necessità di prendersi del tempo per immergersi nelle parole e trovarvi alcuni tra i più grandi pensieri della storia dell’umanità?  

Parlare oggi con uno studente significa scoprire un disinteresse nei confronti della lettura, considerata noiosa e quasi inutile. La causa di ciò è alcune volte da attribuire ai docenti, che propongono nel corso degli anni la stessa lista di titoli, solo perché “classici”. Per invogliare i ragazzi c’è bisogno di qualcosa di innovativo, progetti capaci di unire i mezzi moderni con la letteratura e di mostrare l’immortalità di frasi scritte secoli fa. Il liceo Azzarita si è fatto portavoce di questa necessità, con una serie di progetti che hanno lo scopo di mostrare ad ognuno di noi che “se vogliamo conoscere il senso dell’esistenza, dobbiamo aprire un libro: là in fondo, nell’angolo più oscuro del capitolo, c’è una frase scritta apposta per noi” (Pietro Citati). 

 

@Lettipervoi è un profilo Instagram, gestito dall’attuale 4R, che si propone come spazio di condivisione di recensioni letterarie. Con ironia e maestria nel montaggio gli studenti creano contenuti indirizzati proprio ai loro coetanei.  

Per me @lettipervoi è la condivisione in modo artistico, divertente e moderno dell’amore per la lettura. Dovendo creare post chiari e corretti per il nostro profilo ho cercato di leggere meglio e di più. Ho notato che tra i miei pensieri si infilava sempre una frase di qualche libro che mi aiutava a trovare soluzioni alle mie riflessioni”, così Mattia Trocino, studente del 4R, descrive il progetto. 

All’interno della scuola non può mancare la biblioteca, da cui gli studenti possono prendere in prestito libri ed in cui, al tempo stesso, questi possono essere letti e magari commentati tra coetanei. Tra queste pareti ingombre di titoli di ogni genere nascono altre due iniziative: @ioleggoperchè e Lib(e)riamoci. Il primo è un progetto nazionale che ha come obiettivo quello di migliorare le biblioteche scolastiche. Chi ha detto che a scuola si possono leggere solo classici o libri di grandi autori? Attraverso @ioleggoperchè ogni studente può donare i propri titoli preferiti alla biblioteca, comprandoli in librerie convenzionate che poi duplicheranno il numero di acquisti 

 

Lib(e)riamoci è un progetto del liceo Azzarita che vuole risvegliare il piacere della lettura ad alta voce. Nel corso di una settimana gli alunni di diverse classi si sono alternati tra il ruolo di lettori e quello di ascoltatori nella biblioteca. Alla fine di ogni sessione si creava uno spazio di condivisione in cui gli studenti e i professori stessi potevano esprimere i loro pensieri sui brani appena letti. Qualcosa che sembra lontano dall’idea di scuola che molti hanno, ma che invece dimostra proprio come l’educazione dovrebbe avvenire a 360°. Fornendo ai ragazzi un’ora completamente dedicata alla lettura, ma soprattutto scegliendo i titoli con attenzione, si può mostrare quanto sia piacevole prendersi del tempo per perdersi tra le righe, in compagnia, ma anche da soli. Oltre che un piacere la lettura può diventare anche un gioco e per concludere la settimana di Lib(e)riamoci la Professoressa Arsetti ha proposto “Indovina Chi”, un’attività in cui due alunni si cimentavano in una sfida letteraria. Il primo sapeva il personaggio di un libro e il secondo aveva a disposizione una serie di domande per indovinarlo; un gioco per i veri appassionati di lettura ma anche per tutti coloro che vorrebbero saperne di più. 

Come scrisse Eco “chi non legge vive una vita sola”, ma come possiamo noi dirci soddisfatti della nostra educazione se non abbiamo assistito alla rivoluzione nella Fattoria degli Animali, se non abbiamo seguito Dante nel suo viaggio, se non abbiamo provato quel fortissimo amore che pervade le pagine di Notti Bianche o quel dolore struggente racchiuso nella storia del Giovane Werther?