Viaggi low cost... nello spazio
Una sonda del MIT si prepara ad esplorare Venere, il tutto a un prezzo cinquanta volte inferiore rispetto ad altri progetti NASA
di Flavia Paladini, 3G
I nostri nonni mai avrebbero immaginato di poter comprare un volo aereo a poche decine di euro ed ora siamo noi a rimanere stupiti dalla parola low-cost associata ad una missione spaziale interplanetaria!
Stiamo parlando di uno dei progetti scientifici più ambiziosi dell’inizio del 2025: l’invio di una sonda interplanetaria low-cost verso il pianeta Venere.
Si tratta di “Venus Life Finder”, una sonda privata nata dalla collaborazione tra l’azienda statunitense aerospaziale “Rocket Lab” e una delle più importanti università di ricerca del mondo con sede nel Massachusetts (Stati Uniti d'America), il “Massachusetts Institute of Technology - MIT”.
Lo scopo è quello di studiare l’atmosfera del pianeta Venere, così da rilevare l’eventuale presenza di molecole organiche tra le nubi che lo circondano.
L’interesse verso lo studio delle nubi che avvolgono Venere (e non verso la superficie che sappiamo essere decisamente inospitale a causa della temperatura di circa 460°C , dell’aria acida, densa e ricca di anidride carbonica) si è riacceso dopo che i radio telescopi Atacama Large Millimeter Array (Cile) e James Clerk Maxwell Telescope(Hawaii, U.S.A) hanno scovato un'alta concentrazione di quella che dovrebbe essere fosfina, un gas che qui sulla Terra è prodotto solo artificialmente o da processi biologici e che potrebbe quindi essere la spia della presenza di vita.
Il condizionale è d’obbligo e con le nuove missioni si potranno aggiungere elementi per confermare i risultati degli studi.
Infatti, anche se la sonda “Venus Life Finder” non misurerà direttamente la fosfina, potrà comunque fornire elementi aggiuntivi sull’atmosfera e le nubi di Venere, necessari per comprendere anche l’eventuale ruolo della fosfina e di altre molecole organiche.
Ma vediamo come si svolgerà la missione. La sonda si inserirà nell’atmosfera di Venere e sopravviverà per 270 secondi prima di venire distrutta dalla pressione crescente, apparentemente pochi, ma sufficienti per raccogliere dati tra i 45 e i 60 chilometri di altitudine sulla superficie di Venere. Lo farà con il suo unico strumento, l’autofluorescence nephelometer, un piccolo laser che colpirà le particelle atmosferiche. Potrà così essere misurata la composizione e la concentrazione delle molecole. Prima di venir distrutta, la sonda trasmetterà i suoi dati verso la Terra.
Questa missione ha suscitato molto interesse, non solo dal punto di vista scientifico ma anche perché è stata definita low-cost! Cerchiamo di capirne meglio le motivazioni.
La sonda “Venus Life Finder” ha un costo di circa 10 milioni di dollari, un prezzo decisamente inferiore rispetto ai 500 stimati per altre due missioni su Venere che la Nasa sta organizzando.
Ad onor del vero, questi progetti non sono esattamente confrontabili, perché la sonda low-cost avrà un solo compito e una sola serie di dati, mentre le missioni della Nasa sono decisamente più complesse.
Ma il progetto del Mit è comunque lodevole in virtù del fatto che rappresenta una spinta per piccoli progetti privati, il cui obiettivo è quello di rispondere a singole domande scientifiche e che arricchirà le conoscenze dell’affascinante panorama spaziale.