Il torneo di lettura del liceo Azzarita
Non mancano i modi per avvicinare i giovani alla lettura.
Troppo spesso si commenta la tendenza dei giovani ad allontanarsi dalla lettura senza però proporre soluzioni a questo evidente problema. La Professoressa Farina e la Professoressa Arsetti del liceo Azzarita si sono, però, fatte carico di questa sfida, proponendo idee alternative e stimolanti per avvicinare gli studenti ai libri.
Dopo la partecipazione al progetto “#ioleggoperchè”, le giornate dedicate a “lib(e)riamoci”, lo speed date letterario e il profilo Instagram @lettipervoi (ndr https://www.iistommasosalvini.edu.it/pagine/lettura-a-scuola), al liceo Azzarita è stato proposto un torneo di lettura.
L’istituto ha una bellissima biblioteca, uno spazio di riflessione e confronto, per lettori, musicisti e giocatori di scacchi, un ambiente costantemente animato e al tempo stesso rilassante, in cui chiunque può trovare il suo angolo di pace a scuola e contemporaneamente la giusta compagnia. Quale miglior location per una sfida letteraria?
Libro oggetto delle domande del torneo è stato “Il racconto dell’ancella”, un romanzo di Margaret Atwood pubblicato nel 1985. Un mondo, quello raccontato, lontano eppure terribilmente vicino, un’America distopica, colpita dalle radiazioni atomiche, in cui l’unico ruolo delle donne è quello di procreare. Il libro appare come una forte denuncia dei regimi totalitari, ma soprattutto della società misogina e maschilista, basata sull’idea, spaventosamente condivisa oggi da molti, che l’unico compito del genere femminile sia garantire la continuità della specie. La voce narrante è di una “ancella” e guida il lettore in una società in cui le ragazze divenute inferitili a causa delle radiazioni vengono definite “nondonne”; riuscirà questo folle regime ad evitare eventuali rivolte?
Un libro sicuramente ricco di spunti e di riflessioni, sul passato ma anche e soprattutto sul presente, perfetto per il torneo.
Dopo un quiz che metteva alla prova le capacità di lettura e la conoscenza del romanzo, è stata proposta la drammatizzazione di un brano scelto. I partecipanti di tutte le classi, senza distinzione di età, si sono messi nei panni dei personaggi de “Il racconto dell’ancella” e ognuno di loro ha mostrato la sua visione e le emozioni che gli ha suscitato la storia.
La domanda fondamentale è però: cosa hanno pensato gli studenti coinvolti della gara? A rispondere è Giulia Ferrari del primo I.
Eri già appassionata di lettura? Se sì, hai trovato nel torneo un modo diverso per guardare i libri? Se no, questo progetto ti ha avvicinato ai libri?
Il torneo è servito per avvicinarmi alla lettura. Leggere con uno scopo mi ha appassionata di più e, anche se il libro non mi è piaciuto molto, mi sono divertita durante la gara. Credo che il torneo sia stato un buon modo per invogliare i ragazzi a leggere.
Pensi che l'ambiente che si è creato al torneo sia stato stimolante al livello letterario? Ti è piaciuto confrontarti con chi aveva letto il tuo stesso libro, magari prestando più attenzione a punti diversi rispetto a quelli su cui ti sei soffermata tu?
Il fatto di trovarmi a confronto con un'altra classe, per di più di quarto anno, è stato davvero stimolante. È stato educativo, perché ci siamo relazionati in maniera proficua e rispettosa. C'è stato Fair play da parte di tutti. La cosa più bella è stata la collaborazione tra noi ragazzi e ho visto tutti molto presi e coinvolti da questa attività.
È quindi evidente che non mancano i modi per avvicinare i giovani alla lettura, bisogna solo avere un po’ di fantasia e voglia di condividere gli aspetti più meravigliosi nascosti dietro ogni storia. Professoresse competenti e stimolanti ed alunni pronti a mettersi in gioco hanno reso questo torneo un vero mezzo per guardare ai libri con un occhio diverso.