Not like us, inno di pace
Kendrick vs Drake: il dissing dell'anno
di Alessandro Pace, 5L
La A distanza di alcuni mesi possiamo finalmente guardare con lucidità e cognizione di causa a uno degli eventi più sconvolgenti della cultura hip-hop: lo scontro di rime tra i rapper Drake e Kendrick Lamar che ha tenuto incollati agli schermi i fan di tutto il mondo, facendoli appassionare, discutere e litigare per mesi su chi due avesse scritto le rime migliori.
Per chi non fosse appassionato delle dinamiche nel cosiddetto “rap game”, le battaglie tra rapper sono una tradizione consolidata, sfide che hanno l' obiettivo dichiarato di prendere in giro e addirittura insultare altri artisti. Ed ecco che tra due delle maggiori voci della scena rap contemporanea si accende la miccia. Per chi semplicemente non avesse seguito la vicenda, il 22 marzo di quest’anno esce l’album We Don’t Trust You del rapper Future. Tra le numerose tracce è presente un featuring non annunciato di Kendrick Lamar, artista che non pubblicava musica da circa un anno. La traccia in questione si chiama Like That e, nella sua strofa, Kendrick rivendica la sua supremazia su Drake e J. Cole, i cosiddetti big three, i migliori rapper della scena secondo i fan: “M**********r the big three, it's just big me”, come a dire "il migliore sono io"
È da tanto tempo che i due non si vogliono bene e si lanciano frecciatine, ma questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Il brano, in poco tempo, raggiunge numeri da capogiro e tutti i fan pretendono una risposta da parte di Drake, che arriva il 19 aprile con Push Ups, un brano dall’ironia pungente che dà ufficialmente inizio al dissing del secolo. Diversi brani si susseguono con insulti che arrivano a prendere di mira non solo la carriera professionale, ma anche la vita privata, mogli, figli, manager.
Ma da dove nasce questa lotta senza esclusione di colpi? C'è chi sostiene sia stato uno "spettacolo deprimente", una trovata pubblicitaria per rinvigorire le loro carriere, ma c'è invece chi è convinto che, se per Drake si è trattato solo di una questione di superiorità artistica, per Kendrick, il più "colto" tra i rapper, vincitore di un Pulitzer, c'era in gioco una questione più importante: la volontà di ribadire il significato profondo della cultura rap.
Not Like Us, l’ultima traccia rilasciata da Kendrick Lamar, che secondo molti ha sancito la sua vittoria, è sicuramente il pezzo dell’anno e tutti lo ricordano per le accuse di pedofilia nei confronti di Drake, ma in pochi hanno colto il vero significato del pezzo. Nell’ultima strofa l’autore ripercorre la storia degli afroamericani, raccontando di tutti gli abusi e le violenze che hanno subito, per poi paragonare Drake ai suprematisti bianchi schiavisti.
Nell’ambiente hip-hop chi canta di vita da strada, senza averla mai vissuta realmente, come Drake stesso, viene criticato in quanto tenta di lucrare su un genere molto popolare, il gangstarap, mancando di rispetto a tutte le vittime di queste dure realtà.
Drake nato a Toronto, con un’infanzia abbastanza tranquilla sembrerebbe agli antipodi delle difficili vite dei rapper, ed è forse da qui che derivano le accuse a lui rivolte da Kendrick, cresciuto invece in luoghi malfamati a contatto con situazioni difficili.
Non sta a noi giudicare, ma ci auguriamo che per i prossimi dissing, intervengano giudici nel tentativo di riappacificare l’ambiente dell’hip-hop, ormai caratterizzato dall’odio e dalla disuguaglianza.
Un nuovo album di Kendrick è in procinto di uscire e speriamo possa, paradossalmente, parlare di pace e di amore. Sarebbe un piccolo gesto per portare speranza in quest’epoca di conflitti e di odio.