Wong Ching Hoi: l’Azzarita immortalata in uno scatto

di Virginia D’Andrea, 3R

Wong Ching Hoi (3R) non è solo un nostro compagno dell’Azzarita, ma anche un giovane fotografo con una passione enorme per la foto-grafia e il cinema. 

Se pensate che fare foto sia solo questione di scatti casuali, vi sbagliate: il suo lavoro è un mix perfetto di tecnica, emozione e una visione davvero originale. Abbiamo avuto il piacere di fare due chiac- chiere con lui per scoprire come è nata questa passione e cosa ci riserva per il futuro.

Come è iniziata la tua passione per la fotografia?

«Tutto è iniziato quando ero piccolo. Mi sono ritrovato a guar- dare delle vecchie foto e sono rimasto impressionato da come un semplice dispositivo potesse cat- turare emozioni così profonde. È stato come un colpo di fulmine: da quel momento, ho capito che la fotografia sarebbe diventata una parte fondamentale della mia vita.»

Hai un fotografo o un artista che ti ispira?

«Non seguo un fotografo in parti- colare, ma sono molto ispirato dal cinema dell'azienda A24, di cui probabilmente conoscete il film “The Whale” o “Equals”. Mi affa- scina come giocano con i colori e i contrasti. È qualcosa che cerco di applicare anche nelle mie fotogra- fie, per creare immagini che non siano solo belle da vedere, ma che raccontino una storia.»

Quali strumenti usi per ottenere il tuo stile unico?

«Il mio segreto principale è il sistema di Blackmagic Design. Mi permette di avere una libertà to- tale nella produzione e di lavorare con una qualità che altri dispositivi non mi offrono. Con essa, riesco a ottenere effetti e colori che mi  consentono di dare vita alla mia visione.»

Come ti prepari per un servizio fotografico scolastico o un evento?

«La preparazione è una delle parti che mi stressano di più. Bisogna scegliere con cura l’obiettivo giusto, capire se serve lo stabiliz- zatore, e soprattutto decidere come affrontare la logistica del servizio. Ci sono sempre mille cose da tenere a mente e, a volte, può sembrare tutto un po’ caotico.»

E quando qualcosa va storto durante una sessione fotografica?

«Gli imprevisti sono inevitabili. Ho imparato a prepararmi al peggio, per non farmi cogliere impreparato. Sia che si tratti di un guasto alla videocamera o di una situazione strana sul set, cerco sempre di mantenere la calma e di assicurarmi che la sicurezza di tutti venga prima di tutto.»

C’è una foto che consideri la rappresentazione del tuo percorso?

«Non c'è una foto in particolare che rappresenti tutto il mio percorso. Però posso dire che ogni foto che pubblico segna una tappa nella mia fotografia.»

Come racconti una storia attraverso le tue immagini?

«Per me, ogni scatto è una memo- ria, un frammento di vita. Quando fotografo, non mi limito a immorta- lare un momento, ma cerco di farlo diventare parte di una storia più grande, quella di chi guarda e di chi vive quel momento.»

Qual è la sfida più grande nel fotografare eventi scolastici?

«La sfida più grande è gestire la luce e non fare pasticci col fuoco! Nulla fa più male che scoprire, dopo una lunga sessione fotografica, che metà delle foto sono inutilizzabili. E quando accade… beh, è una vera tragedia.»

Tra tutti i progetti a cui hai partecipato qual è il lavoro di cui vai più fiero?  

«Tra tutti i progetti a cui ho parte- cipato quello di cui vado più fiero è la produzione di un’anima- zione 3D per il canale ‘Letti per voi’ della Prof.ssa Ferrari. Ho avuto coraggio  nell’esplorare una parte di produ- zione con cui non mi ero mai inter- facciato, ovvero il mondo dell’ani- mazione 3D usando UE5. È stato  stressante ed impegnativo, in quan- to ho riscontrato numerosi problemi nella produzione, ma il risultato finale, anche se non il migliore, fu senza dubbio soddisfacente e unico.»

Wong, grazie per aver condiviso con noi la tua passione. Ti auguriamo di realizzare tutti i tuoi sogni. Viste le premesse, non possiamo che aspettarci cose incredibili!